La tossina botulinica è sicuramente uno dei trattamenti più richiesti ed efficaci in medicina estetica. Il suo utilizzo è mirato principalmente all’attenuazione delle rughe di espressione, ossia le rughe dinamiche provocate dalla continua contrazione dei muscoli mimici presenti nel terzo superiore del viso:
Il suo meccanismo d’azione si basa sul blocco del rilascio di un neurotrasmettitore muscolare, l’Acetilcolina, responsabile della contrazione dei muscoli target. L’effetto sarà una riduzione dell’attività muscolare con conseguente rilassamento delle zone trattate che appariranno più distese e appianate.
Risultati:
I risultati non sono visibili immediatamente ma solo dopo 3-4 giorni dal trattamento con picco massimo nei giorni e nelle settimane successive. Non bisogna dimenticare che l’effetto è sempre reversibile ed ha una durata variabile da 4 a 6 mesi. Il trattamento viene eseguito in ambulatorio mediante microiniezione di dosi ben precise con ago sottilissimo nei muscoli bersaglio.
Alcuni suggerimenti Post Trattamento:
Il trattamento è controindicato in caso di gravidanza, allattamento, assunzione di determinati farmaci e presenza di particolari malattie muscolari e del sistema nervoso.
Il filler labbra è una tra le procedure di Medicina Estetica più richieste, e permette di ottenere un ripristino di volume, forma e definizione delle labbra garantendo un risultato naturale e simmetrico in armonia con il resto del viso.
La procedura prevede l’iniezione nelle labbra di acido ialuronico con diverse tecniche a seconda dell’obiettivo che si vuole ottenere, sempre in linea con l’anatomia e i desideri del paziente. Qualora necessario la procedura può essere suddivisa in più sedute in maniera tale da permettere un’ottimale integrazione tra materiale e tessuti e fare in modo che questi ultimi si distendano gradualmente.
Il trattamento viene eseguito in ambulatorio e ha una durata di 15-30 minuti. Viene preventivamente applicata una crema anestetica che viene fatta agire per almeno 5 minuti.
Subito dopo la procedura è normale osservare un lieve arrossamento dell’area trattata ed in alcuni casi assistere alla comparsa di piccoli lividi. In quest’ultimo caso si sconsiglia l’applicazione di ghiaccio a casa e verrà eventualmente prescritta una crema ad azione lenitiva ed antiossidante.
Alcuni suggerimenti post-trattamento:
La durata di un filler labbra è correlata a caratteristiche individuali e al tipo di prodotto che si sceglie con una media di 6-12 mesi.
La biorivitalizzazione è un trattamento anti-aging di medicina estetica che ha l’obiettivo di promuovere la rigenerazione cutanea stimolando la normale produzione di collagene ed elastina a livello dermico. La pelle mostrerà una notevole attenuazione delle microrugosità e risulterà visibilmente più idratata, radiosa, tonica e compatta.
Le molecole principalmente utilizzate sono una combinazione di acido ialuronico, sostanza normalmente presente nel tessuto cutaneo, vitamine, aminoacidi e sostanze antiossidanti.
L’acido ialuronico è il principale elemento implicato nella stimolazione dei fibroblasti, nella formazione di collagene e dei costituenti della matrice extracellulare.
Garantisce, inoltre, un adeguata idratazione cutanea richiamando acqua dai tessuti. Le vitamine sono implicate nei normali processi metabolici cellulari e partecipano alla ristrutturazione della matrice dermica. Gli amminoacidi stimolano la sintesi proteica dei fibroblasti.
La procedura viene eseguita in ambulatorio mediante microiniezioni a livello del derma superficiale o profondo, in base alle carattteristiche del prodotto selezionato. Le sedute hanno una durata media dai 10 ai 20 minuti. Per un risultato ottimale è consigliabile eseguire un ciclo completo di trattamento che prevede 3 sedute distanziate da almeno 3 settimane l’una dall’altra.
Alcuni suggerimenti post-trattamento:
Il trattamento full face può essere definito un intervento di restyling per il viso che analizza tutti gli elementi del volto e permette di ottenere risultati naturali e armonici. In particolare l’invecchiamento cutaneo è responsabile non solo della formazione delle rughe ma anche di una riduzione dei volumi del viso dovuta ad un riassorbimento delle strutture ossee e del grasso sottocutaneo superficiale e profondo.
Il trattamento full face consiste, quindi, nel trattare più aree del viso mediante l’iniezione di filler a base di acido ialuronico, con caratteristiche reologiche diverse in base alla zona da trattare e all’obiettivo da raggiungere, permettendo non solo di ripristinare i volumi del viso ma anche di creare un effetto lifting.
La procedura viene eseguita in ambulatorio mediante l’iniezione precisa di acido ialuronico grazie all’uso di microcannule ed aghi ed ha una durata variabile da 30 a 60 minuti. Il numero di fiale da utilizzare cosi come le zone da trattare variano in base alle caratteristiche specifiche di ogni paziente. L’effetto è istantaneo e migliora nei giorni successivi quando si verifica un’ottimale integrazione tra materiale e tessuti.
Alcuni suggerimenti post-trattamento:
Il peeling è un trattamento di medicina estetica che prevede l’applicazione sulla pelle di uno o più agenti chimici, acidi, che creano un’esfoliazione cutanea superficiale o profonda in grado di stimolare il turnover cellulare al fine di migliorare i diversi inestetismi cutanei.Il trattamento full face consiste, quindi, nel trattare più aree del viso mediante l’iniezione di filler a base di acido ialuronico, con caratteristiche reologiche diverse in base alla zona da trattare e all’obiettivo da raggiungere, permettendo non solo di ripristinare i volumi del viso ma anche di creare un effetto lifting.
Tra gli inestetismi che si possono trattare ci sono:
Esistono diversi tipi di peeling in relazione alla profondità di azione:
I peeling più usati sono: acido glicolico, acido mandelico, acido piruvico, acido salicilico, acido tricloracetico (TCA), acido lattico, acido ferulico o una combinazione degli stessi. Le sedute di trattamento variano da 3 a 6, distanziate l’una dall’altra da 3 settimane. Dopo aver scelto il tipo di acido e la sua concentrazione, il peeling chimico viene applicato sul viso e lasciato agire rispettando il tempo di posa.
Il prodotto viene poi rimosso secondo un protocollo specifico per ogni sostanza e viene applicata una crema idratante ristrutturante e una protezione solare SPF50.
L’intensità dell’esfoliazione e Il risultato finale saranno correlati al tipo di peeling e alle caratteristiche individuali. Generalmente si ottiene una pelle più luminosa, compatta, tonica, con riduzione delle rugosità e delle macchie,
Alcuni suggerimenti post-trattamento:
La miopia è il difetto visivo più comune, interessando il 30% della popolazione europea. Il soggetto miope ha difficoltà nelle visione per lontano e quindi percepisce immagini sfocate dovute al fatto che i raggi luminosi provenienti da oggetti in lontananza convergono su un piano posto davanti alla retina.
CAUSE
Le principali cause di questo difetto visivo:
-maggiore lunghezza del bulbo oculare
-eccessiva curvatura corneale o del cristallino
-elevato potere refrattivo del cristallino
SINTOMI
I sintomi principali sono la visione sfocata di oggetti in lontananza, il bisogno di strizzare gli occhi per consentire una maggiore messa a fuoco e molto spesso mal di testa dovuto all’eccessivo sforzo oculare.
DIAGNOSI
Per un corretto inquadramento del difetto visivo è necessaria una visita oculistica durante la quale viene usato anche un collirio cicloplegico che dilata la pupilla.
TRATTAMENTO
Questo difetto di vista può essere corretto con occhiali, lenti a contatto o intervento chirurgico.
L’ipermetropia è un difetto visivo in cui i raggi luminosi provenienti da oggetti lontani e vicini convergono su un piano posto dietro la retina. Il soggetto può avere, quindi una maggiore sfocatura degli oggetti vicini rispetto a quelli posti in lontananza. Nei casi di difetto maggiore anche gli oggetti lontani verranno percepiti sfocati
CAUSE
Le principali cause di questo difetto visivo sono:
-ridotta lunghezza del bulbo oculare
-ridotta curvatura corneale
-alterazioni del cristallino
SINTOMI
I sintomi principali sono la visione sfocata di oggetti vicini, affaticamento oculare che può portare a bruciore, lacrimazione, dolore oculare e mal di testa.
DIAGNOSI
Per un corretto inquadramento del difetto visivo è necessaria una visita oculistica durante la quale viene usato anche un collirio cicloplegico che dilata la pupilla.
TRATTAMENTO
Questo difetto di vista può essere corretto con occhiali, lenti a contatto o intervento chirurgico.
L’astigmatismo è un difetto visivo legato ad un’alterata curvatura della cornea in cui i raggi luminosi non vengono messi a fuoco nello stesso punto.
CAUSE
La causa principale è sicuramente legata ad un’alterata curvatura corneale
SINTOMI
I sintomi più comuni sono la visione sfocata e distorta associata a sintomi di affaticamento oculare e quindi bruciore, lacrimazione, dolore oculare e mal di testa.
DIAGNOSI
Per un corretto inquadramento del difetto visivo è necessaria una visita oculistica durante la quale viene usato anche un collirio cicloplegico che dilata la pupilla.
Fondamentale è anche l’uso della topografia corneale, esame strumentale che permette di ottenere una mappa della cornea e quindi di studiarne la curvatura
TRATTAMENTO
Questo difetto di vista può essere corretto con occhiali, lenti a contatto o intervento chirurgico.
La presbiopia è un comune difetto visivo legato all’età che di solito si manifesta a partire dai 40 anni. È caratterizzato da una progressiva difficoltà nel mettere a fuoco gli oggetti vicini che quindi appaiono sfocati.
CAUSE
La causa principale è legata alla naturale perdita di elasticità del cristallino che quindi perde progressivamente la capacità di accomodamento, ossia la capacità di modificare la sua forma per mettere a fuoco oggetti vicini.
SINTOMI
Il sintomo più comune è la difficoltà nella lettura e quindi i pazienti hanno la necessità di allontanare libri o oggetti per vederli più nitidi.
DIAGNOSI
Per un corretto inquadramento del difetto visivo è necessaria una visita oculistica durante la quale viene usato anche un collirio cicloplegico che dilata la pupilla.
TRATTAMENTO
Questo difetto di vista può essere corretto con occhiali, lenti a contatto o intervento chirurgico.
L’occhio secco è una condizione molto comune che si verifica a causa di un alterazione nella produzione qualitativa o quantitativa del film lacrimale, ossia quella struttura liquida che lubrifica e protegge la superficie oculare.
CAUSE
Le cause della patologia sono varie e possono essere correlate a fattori esterni, come l’esposizione a aria condizionata, l’uso di lenti a contatto, il fumo, lo smog e l’inquinamento o a patologie sistemiche autoimmuni tra le quali figurano la Sindrome di Sjogren, l’artrite reumatoide, il LES e la connettivite indifferenziata
SINTOMI
I sintomi più comuni sono:
-visione sfocata
-difficoltà ad aprire gli occhi al risveglio
-arrossamento
-dolore
-bruciore
-sensazione di corpo estraneo
-eccessiva sensibilità alla luce
DIAGNOSI
Per un corretto inquadramento della patologia è necessaria una visita oculistica durante la quale verranno effettuati testi specifici come:
-Test di Schirmer: valuta quantitativamente la secrezione lacrimale
-Breakup time, test di rottura del film lacrimale: valuta la stabilità della secrezione lacrimale
Potranno essere necessari ulteriori test che verranno considerati ed eseguiti in relazione ad ogni singolo paziente.
TRATTAMENTO
Il trattamento potrà variare, in base alla causa e alla tipologia, dall’uso di sostituti lacrimali che aiutano a lubrificare l’occhio e ad allontanare molecole infiammatorie, all’uso di lenti a contatto protettive fino all’uso di farmaci più specifici o interventi chirurgici.
La blefarite è un’infiammazione comune delle palpebre legata molto spesso ad alterazioni delle ghiandole di Meibomio localizzate nella parte tarsale della palpebra superiore ed inferiore che causa arrossamento, prurito e bruciore oculare
CAUSE
Le cause più comuni sono:
-patologie cutanee come dermatite seborroica e rosacea
-disfunzione delle ghiandole di Meibomio
-infezioni batteriche o virali
-allergie
-disordini alimentari o fattori ambientali
SINTOMI
I sintomi associati a questa condizione includono:
-prurito
-arrossamento
-gonfiore palpebrale
-bruciore
-lacrimazione
-eccessiva sensibilità alla luce
DIAGNOSI
Per un corretto inquadramento della patologia è necessaria una visita oculistica durante la quale verranno attentamente ispezionate le palpebre e la superficie oculare
TRATTAMENTO
Il trattamento della blefarite si basa su una corretta igiene palpebrale, utilizzo di compresse calde che aiutano a ridurre l’infiammazione e a rimuovere le crosticine intorno alle ciglia, antibiotici topici o sistemici, cortisonici nei casi di infiammazione più severa.
CATARATTA
La cataratta è una patologia oculare molto comune, prevalentemente legata all’età, e consiste nella progressiva opacizzazione del cristallino, ossia della lente naturale dell’occhio che insieme alla cornea permette la messa a fuoco delle immagini sulla retina. Tale disturbo può verificarsi anche in persone giovani e pertanto si tratta di cataratta giovanile o congenita.
CAUSE
Generalmente è provocata dall’ossidazione e dall’aggregazione delle proteine del cristallino. Altre possibili cause possono essere traumi del bulbo oculare, diabete, utilizzo di farmaci cortisonici, alterazioni metaboliche ed esposizione prolungata a raggi UV.
SINTOMI
I sintomi principali sono:
-progressivo annebbiamento visivo
-difficoltà nella visione notturna
-eccessiva sensibilità alla luce
-visione sdoppiata
-alterata visione dei colori
DIAGNOSI
La diagnosi viene eseguita durante una visita oculistica standard che comprende l’acutezza visiva per lontano e per vicino, l’esame del segmento anteriore e quindi del cristallino e l’esame del segmento posteriore.
In previsione dell’intervento si possono rendere utili ulteriori approfondimenti diagnostici tra cui: OCT, ecografia bulbare, campo visivo, ecobiometria, valutazione della motilità oculare.
TRATTAMENTO
L’unico trattamento in grado di risolvere la cataratta è la chirurgia. L’intervento prevede l’asportazione del cristallino, preservando la capsula naturale che lo avvolge, e l’impianto di una lente intraoculare artificiale (IOL). Le IOL possono essere monofocali o multifocali (in grado di far vedere bene il paziente a tutte le distanze.
La maggior parte degli interventi viene eseguita in anestesia locale, con procedura tradizionale che prevede la facoemulsificazione (frammentazione e aspirazione) della parte centrale del cristallino, o mediante l’aiuto del laser a femtosecondi che assicura una maggiore precisione durante alcuni passaggi fondamentali della procedura.
La maculopatia è una patologia oculare degenerativa che interessa la porzione centrale della retina, la macula, che è fondamentale per una visione chiara e dettagliata delle immagini.
Esistono diversi tipi di degenerazione maculare ma quella più comune è quella legata all’età che si distingue in forma secca (deposito di materiale lipofuscinico a livello di determinati strati retinici, tra l’epitelio pigmentato retinico e la membrana di Bruch) e forma umida o essudativa (formazione anomala di vasi sanguigni che determinano la fuoriuscita di liquido che si accumula sotto e all’interno della retina provocandone un danneggiamento)
FATTORI DI RISCHIO
I fattori di rischio maggiormente implicati nello sviluppo della patologia sono:
-età
-familiarità
-fumo
-patologie sistemiche tra cui ipertensione arteriosa, diabete e patologie cardio-vascolari
SINTOMI
La maculopatia esordisce molto spesso con una visione centrale distorta, di cui il paziente di accorge soprattutto durante la lettura e nel riconoscimento dei volti delle persone. In fase avanzata e nelle maculopatie essudative si ha un’importante compromissione della visione centrale con visione di una macchina fissa centrale.
DIAGNOSI
La diagnosi viene eseguita durante una visita oculistica standard che comprende l’acutezza visiva per lontano e per vicino, l’esame del segmento anteriore, l’esame del segmento posteriore e quindi della retina.
Altri esami utili nell’inquadramento della patologia sono:
-OCT
-Fluorangiografia
-Angiografia con verde di indocianina
TRATTAMENTO
Nella maculopatia secca il trattamento si basa principalmente sul controllo dei fattori di rischio e l’uso di integratori contenenti antiossidanti e pigmenti maculari. Attualmente sono in corso diversi studi su farmaci e innovative strategie in grado di migliorare l’outcome della patoogia.
La maculopatia essudativa viene invece trattata mediante iniezioni intraoculari di farmaci anti-VEGF, in grado di ostacolare la formazione di vasi sanguigni anomali.
Il glaucoma è una patologia oculare cronica caratterizzata da un inconsueto aumento della pressione intraoculare che può provocare un danno del nervo ottico, portando ad una perdita progressiva della vista.
Il glaucoma è provocato da una difficoltà nel normale drenaggio di un liquido presente all’interno dell’occhio: l’umore acqueo. Normalmente questo liquido defluisce attraverso una struttura filtrante dell’occhio chiamata trabecolato, situata tra cornea ed iride (angolo irido-corneale).
L’aumento della pressione intraoculare può derivare quindi o da un’alterazione intrinseca a carico del trabecolato (glaucoma ad angolo aperto) o da un contatto, talvolta acuto, tra il trabecolato e l’iride (glaucoma ad angolo chiuso).
FATTORI DI RISCHIO:
Nel glaucoma ad angolo aperto tra i principali fattori di rischio ci sono:
-aumentata pressione intraoculare
-età avanzata
-familiarità
-miopia elevata
-spessore corneale ridotto
-ipotensione arteriosa
Nel glaucoma ad angolo chiuso tra i principali fattori di rischio ci sono:
-età avanzata
-familiarità
-sesso femminile
-ridotta profondità della camera anteriore dell’occhio
-ipermetropia
SINTOMI
Nel glaucoma ad angolo aperto la progressione è graduale e silente. Infatti all’esordio il paziente è asintomatico. Successivamente, con il progressivo danneggiamento del nervo ottico, il paziente può lamentare una perdita del campo visivo laterale, con difficoltà quindi nella visione periferica. La perdita della visione centrale avviene nella fase avanzata della malattia con una tipica visione a tunnel.
Nel glaucoma ad angolo chiuso spesso la sintomatologia è acuta con dolore oculare e perioculare, offuscamento visivo, nausea, vomito, emicrania, eccessiva sensibilità alla luce. È fondamentale, quindi, intervenire immediatamente per evitare danni irreversibili della vista.
DIAGNOSI
La diagnosi viene eseguita durante una visita oculistica standard che comprende l’acutezza visiva per lontano e per vicino, l’esame del segmento anteriore, la tonometria e l’esame del segmento posteriore.
Inoltre saranno particolarmente utili esami diagnostici di approfondimento come:
-gonioscopia
-pachimetria
-esame del campo visivo
-OCT
TRATTAMENTO
Il trattamento del glaucoma è finalizzato al controllo della pressione intraoculare, mantenendola in un range che permetta di ridurre al minimo i danni sul nervo ottico.
Esistono diversi trattamenti:
-terapia farmacologica: utilizzo di colliri in grado di abbassare la pressione intraoculare
-terapia parachirurgica: trabeculoplastica, cicloablazione, iridotomia Yag laser (utile nella prevenzione dell’attacco acuto di glaucoma)
-terapia chirurgica: trabeculectomia, sclerectomia profonda, canaloplastica, impianto di drenaggio.
L’ambliopia o occhio pigro è un difetto visivo in cui si ha una riduzione della capacità visiva di uno o entrambi gli occhi, legato all’uso preferenziale da parte del cervello dell’occhio che vede meglio. È una patologia che ha inizio durante l’infanzia e se non prontamente riconosciuta e trattata persiste anche in età adulta.
CAUSE
Le cause principali sono:
-strabismo: il cervello sopprime l’immagine proveniente dall’occhio deviato impedendone un corretto sviluppo
-astigmatismo, miopia, ipermetropia
-anisometropia: differenza refrattiva tra i due occhi
-cataratta congenita
-ptosi palpebrale
SINTOMI
Molto spesso è una condizione asintomatica poiché il bambino non sa riferire una ridotta visione da parte di un occhio, adattandosi a vedere con l’occhio che vede meglio.
DIAGNOSI
Per un corretto inquadramento del difetto visivo sono necessari controlli pediatrici, visite ortottiche e visite oculistiche a 1anno,3 e a 6 anni.
TRATTAMENTO
Il trattamento si basa sulla risoluzione della causa dell’ambliopia e quindi degli eventuali difetti refrattivi o anatomici. In contemporanea bisogna stimolare la visione dell’occhio pigro attraverso un bendaggio dell’altro occhio.
L’OCT è una tecnica di imaging non invasiva ad alta risoluzione utilizzata per lo studio di strutture oculari come la cornea, la retina ed il nervo ottico. È una metodica che si basa sull’utilizzo di un raggio di luce a bassa coerenza, non nocivo, per ottenere informazioni dettagliate, strato per strato delle diverse strutture in esame.
A COSA SERVE?
È una metodica fondamentale nella diagnosi e nel follow-up di diverse patologie retiniche tra cui la degenerazione maculare senile, i fori maculari, le membrane epiretiniche e la maculopatia diabetica.
È utile nella diagnosi e nel follow up dei pazienti glaucomatosi permettendo di misurare lo spessore delle fibre nervose retiniche (RNFL) e di studiare i dettagli della papilla ottica.
Inoltre svolge un ruolo importante anche nello studio preoperatorio e nel follow-up postoperatorio di numerose patologie oculari che richiedono un intervento chirurgico.
Infine permette anche di confrontare gli esami eseguiti dal paziente nel corso del tempo, fornendo mappe differenziali.
COME VIENE ESEGUITO?
E’ un esame semplice e veloce della durata di circa 15 minuti.
L’esame viene eseguito con il paziente seduto davanti allo strumento che viene invitato a fissare una mira luminosa. Le immagini acquisite vengono analizzate ed archiviate e successivamente confrontate con quelle ottenute negli esami successivi.
Il campo visivo computerizzato è un esame diagnostico non invasivo utilizzato per studiare la porzione di spazio che l’occhio è in grado di percepire quando viene fissato un punto. Permette, infatti, di individuare deficit relativi o assoluti della sensibilità retinica nelle regioni centrali o periferiche del campo visivo.
A COSA SERVE?
È un esame di fondamentale importanza nella diagnosi e nel follow up dei pazienti glaucomatosi o affetti da patologie retiniche come la retinite pigmentosa.
Viene inoltre utilizzato in ambito neurologico per lo studio di danni campimetrici provocati da traumi, tumori o patologie cerebro-vascolari.
COME VIENE ESEGUITO?
La durata dell’esame può variare da 15 a 30 minuti in relazione al programma selezionato.
Il paziente viene fatto accomodare davanti a uno strumento che ha l’aspetto di una cupola in cui verranno proiettati stimoli luminosi di diversa intensità e posizione. Con mento e fronte posizionati su un apposito supporto al paziente verrà fornito un pulsante da premere ogni volta che percepirà uno stimolo luminoso. Durante l’esame il paziente dovrà necessariamente mantenere lo sguardo fisso verso una mira luminosa centrale.
È un esame che richiede attenzione e collaborazione da parte del paziente in maniera tale da ottenere risultati attendibili
La topografia corneale è un esame diagnostico non invasivo che permette di ottenere una mappa della superficie anteriore corneale e quindi di studiare variazioni della sua curvatura. Grazie a questa metodica è possibile studiare l’astigmatismo fisiologico e il grado di distorsione corneale
A COSA SERVE?
È un esame fondamentale nella diagnosi e follow up di patologie corneali come il cheratocono, nella valutazione preoperatoria e postoperatoria dei pazienti sottoposti a trapianti di cornea, a chirurgia refrattiva e a cross-linking.
Viene inoltre utilizzato in contattologia per la scelta della lente a contatto più idonea per ogni paziente.
COME VIENE ESEGUITO?
Il paziente viene fatto accomodare davanti al topografo con mento e fronte posizionati su un apposito supporto. Viene chiesto al paziente di fissare una mira luminosa per qualche secondo mentre vengono proiettati sulla superficie corneale anelli concentrici luminosi. Un sofisfticato software elabora le immagini acquisite e genera, infine, una mappa colorimetrica della curvatura corneale.
È fondamentale ricordare al paziente di astenersi dall’uso di lenti a contatto nelle 24-48 ore prima dell’esecuzione dell’esame.
La pachimetria è un esame diagnostico che consente di misurare lo spessore corneale.
A COSA SERVE?
È un esame fondamentale in pazienti con patologie della cornea, nei pazienti glaucomatosi o per coloro che devono sottoporsi ad interventi di chirurgia refrattiva.
COME VIENE ESEGUITO?
È un esame semplice e rapido che prevede l’instillazione di un collirio anestetico. Grazie ad una sonda ad ultrasuoni che viene poggiata sulla superficie corneale vengono ottenute misurazioni dello spessore corneale; le misurazioni possono essere eseguite in vari punti corneali. Viene chiesto al paziente di fissare una mira luminosa per qualche secondo durante i quali lo strumento esegue le scansioni della cornea.